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La strega: evoluzione storica tra mito e magia

Le origini della figura della strega rappresentano un argomento ampiamente dibattuto, ma frequentemente soggetto a interpretazioni errate, alterate da rappresentazioni cinematografiche, stereotipi e, particolarmente nell’era contemporanea, reinterpretate attraverso un prisma di attivismo femminista. In questo contesto, il termine “strega” viene adottato per descrivere donne che sfidano le convenzioni sociali, trasformandosi in un simbolo di riscatto e di rivendicazione del proprio potere femminile. Essere una Strega si configura, quindi, come un gesto di emancipazione che restituisce alla donna il controllo sulla propria identità e autorità.

Le streghe sono esistite veramente?

Nel II secolo a.C., in Babilonia, le autorità promulgarono leggi non per proibire la diffusa pratica della magia, ma per prevenire i danni che maghi o maghe (rispettivamente sacerdoti e sacerdotesse) potevano causare ad altri. Un passaggio significativo proviene dall’Antico Testamento, in cui il popolo ebraico manifesta una netta opposizione alla magia, intesa come un mezzo per distinguersi dai popoli incontrati nel loro esodo, come babilonesi, caldei ed egizi, per i quali la magia costituiva una pratica routinaria.

La magia nell’antico testamento:

Deuteronomio 18,10-12 : Non si trovi in mezzo a te chi esercita la divinazione o il sortilegio, o l’augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore.

Levitico 19,26: Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.

La stregoneria nella storia:

La storia della stregoneria annovera episodi come quello di Ipazia, matematica accusata di magia e uccisa senza processo. A Roma, dove la magia era diffusa, l’imperatore proteggeva le Sibille, veggenti rispettate. Con l’avvento del Cristianesimo, la Chiesa, pur contravvenendo ai propri principi, riconobbe la figura della Sibilla Cumana, inserendola nella Bibbia e onorandola nelle chiese, simile al rispetto accordato ai Re Magi, maghi e astrologi trasformati in Santi nel cristianesimo.

Stregoneria e veleni:

Restando su Roma c’è da menzionare che nonostante la grande passione per la magia essa creava molta paura. Perché chi la praticava era anche esperto in pozioni e veleni, da menzionare la magnifica opera di Plinio il Vecchio con Naturalis historia un’enciclopedia sulle qualità curative e magiche delle piante.
Quindi, intorno al 451-450 a.C., le autorità romane emisero sanzioni contro coloro che recitavano incantesimi per nuocere (malum carmen incantassit). Il dittatore Silla, nel 81 a.C., introdusse con la Lex Cornelia de sicariis et veneficiis la pena di morte per chi praticava riti malefici (mala sacrificia).

Le caste maledette:

A Roma, epicentro di pratiche occulte, tra le diverse correnti esoteriche spiccavano le Empuse, sacerdotesse devote a Ecate. Notabili per la loro dedizione alla necromanzia e allo spiritismo, equivalenti moderne dei medium, queste sacerdotesse veneravano la dea delle soglie, associata all’oltretomba, simile all’inferno nella concezione cattolica. Curiosamente, uno dei templi più famosi dedicati a Ecate si trova sotto l’odierna chiesa di Sant’Antonio di Padova. Questa particolare casta, insieme alla figura mitologica di Lilith, considerata nella tradizione ebraica prima moglie di Adamo e poi consorte di Lucifero, ha influenzato profondamente l’immaginario collettivo sulle streghe, arricchendo il tessuto culturale con narrazioni che intrecciano il divino, il mitico e il soprannaturale.

Conclusione:

In conclusione, l’esplorazione delle origini e delle rappresentazioni della figura della strega attraverso la storia rivela un intreccio complesso di credenze, pratiche magiche e simbolismi. Dall’antica Babilonia, passando per le narrazioni bibliche, fino alle storie di magia e stregoneria dell’antica Roma, si delinea un percorso che mette in luce come la figura della strega sia stata soggetta a evoluzioni e reinterpretazioni. Queste narrazioni non solo ci parlano di tempi passati ma riflettono anche sulle dinamiche sociali e spirituali che continuano a influenzare la nostra comprensione del potere femminile e del mistero.

 

E nelle notti buie, tra i boschi e le colline, le streghe danzano con la luna e intrecciano incantesimi di magia antica, custodi dei segreti del mondo nascosto

L’articolo in breve

L’articolo traccia l’evoluzione della figura della strega attraverso vari periodi storici, evidenziando come sia stata influenzata da credenze magiche, pratiche esoteriche, e reinterpretazioni culturali. Partendo dall’antica Babilonia, dove la magia era una pratica normata, passando per le condanne bibliche della magia, fino alla Roma antica, dove figure come le Sibille erano rispettate e i praticanti di magia erano soggetti a leggi severe. Si esplora come il Cristianesimo abbia integrato alcuni di questi elementi magici, pur opponendosi ad altri. La narrazione si estende fino all’epoca moderna, dove l’attivismo femminista ha rivendicato la figura della strega come simbolo di potere e autonomia femminile. L’articolo sottolinea come la percezione delle streghe sia profondamente radicata nelle culture e nelle tradizioni, evolvendosi nel tempo ma mantenendo un legame costante con il divino, il soprannaturale, e le lotte per il potere e l’identità.

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