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PARTE 2
Il principio cardine che unisce ogni metodo e mazzo è il motto esoterico: “Come sopra, così sotto”.
Il “sopra” è inteso come universo metafisico e il “sotto” come realtà fisica intorno a noi.
Il mosaico delle carte estratte, attraverso l’interpretazione dei simboli, delle allegorie e delle posizioni assunte, forniscono un approssimazione delle conseguenze derivanti dalle nostre scelte attuali, fornendoci così un’indicazione sul da farsi e su ciò che accadrà.
Le carte possono così svelare il futuro o particolari aspetti dell’io talvolta nascosti.
Un’altra teoria sul funzionamento della cartomanzia è quella espressa dal noto psicoterapeuta Carl Gustav Jung, uno dei padri della psicologia moderna, che si soffermo sullo studio dei tarocchi scorgendo la loro utilità in relazione allo studio dell’inconscio collettivo.
Secondo lo psicanalista svizzero la casualità non esiste, facendo notare che le leggi della natura sono invariabili solo se ricreate in un laboratorio all’interno di una casualità controllata.
All’esterno la natura agisce con un incalcolabile numero di variabili che rendono impossibile determinare un risultato, quindi secondo Jung tutti gli eventi che accadono nello stesso momento sono collegati tra loro da vincoli misteriosi di natura non casuale.
Chi consulta i tarocchi ottiene una lettura che inevitabilmente rifrette ciò che sta accadendo in quel preciso tempo. L’azione divinatoria si specchia nell’attimo in cui viene compiuta e ne fornisce una chiave di lettura non casuale e non razionale.
Le figure delle carte rappresentano idee archetipiche e raffigurazioni di situazioni simboliche che rispecchiando l’istante e le interconnessioni degli eventi donano al cartomante uno sguardo nelle trame del destino del consultante.
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