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PARTE 1
SFATIAMO QUALCHE MITO !
Animismo afro-caraibico
Tutto nasce nel cuore dell’Africa,
nella notte dei tempi.
I primi reperti si trovano circa nel 4° secolo avanti Cristo, in una città chiamata Ile Ife da un popolo di nome Yoruba.
Uno dei principali cardini della spiritualità animista è il rito, momento fondamentale il cui scopo è riportare l’uomo dal tempo del mito al presente.
Tutti i partecipanti vengono coinvolti in danze, e i profumi, le luci e i gesti fanno emergere le storie, come in uno psicodramma.
Le verità confuse, o non accettate e difficili da comprendere, tutto ciò che nella cultura occidentale viene chiamato inconscio, emerge dal profondo e ritorna alla coscienza.
Questo riaffiorare dell’inconscio si manifesta come una rivelazione, che viene interpretata dal Sacerdote/essa.
Attraverso la divinazione, le invocazioni e le offerte, e il loro intrinseco sistema di pratiche magiche, il Sacerdote richiama la forza del Divino e porta con l’aiuto di tali forze, l’equilibrio, l’autorealizzazione e la felicità.
Questa spiritualità ha fede in una rete di energie da cui tutti dipendiamo e a cui tutti possiamo ricorrere, così che persino il periodo più negativo della vita possa trovare via d’uscita e risoluzione.
Quando entriamo in contatto con il sacro, il sacro entra nel quotidiano che diventa di conseguenza sacro.
Per comprendere meglio questa forma di spiritualità occorre sapere che parliamo di una religione consacrata alla vita, con l’obiettivo di godere di ogni attimo.
Il bene e il male non esistono come percepiti nel Cristianesimo.
Il bene è armonia ed equilibrio, il male è perdita o assenza di quest’equilibrio che crea necessità malattie e infelicità.
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