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Dio: la visione di Spinoza ed Einstein

Scopriamo un affascinante confronto tra due personaggi storici, che durante la loro vita si sono interrogati sul concetto di spiritualità e su chi o cosa fosse Dio.

Uno un celebre filosofo, l’altro lo scienziato per eccellenza, ma andiamo per ordine, partiamo dal primo un filosofo del 1600 che nelle sue opere lascerà ai posteri un grandioso messaggio sul ruolo di Dio.

Benedetto Spinoza:

Spinoza nacque il 24 novembre 1632 ad Amsterdam da una famiglia ebrea portoghese. Sebbene convertiti al cristianesimo per evitare problemi, mantenevano segretamente la loro fede ebraica. La famiglia era impegnata nel commercio e, nella più tollerante Olanda, potevano praticare liberamente la loro religione. Benedetto lavorò nell’azienda familiare e studiò filosofia e scienze, influenzato da autori come Seneca, Orazio, Platone, Aristotele e Cartesio.

La scomunica:

Le influenze degli autori e delle opere citate crearono profondi conflitti spirituali per Spinoza, portandolo alla scomunica dalla chiesa ebraica. La scomunica lo condannò alla vita senza la protezione divina, includendo una maledizione severa. Spinoza pubblicamente contrastò la concezione di Dio come entità personale, identificandolo con la natura e rifiutando le rappresentazioni bibliche e religiose. Egli considerava la Bibbia un testo morale, ma non un’assoluta verità, e respingeva il concetto di libero arbitrio, preferendo una visione deterministica del mondo.

Il filosofo:

Dopo essere stato scomunicato, Spinoza fu costretto a lasciare la famiglia e Amsterdam, evitando un tentativo di omicidio da parte di membri della comunità ebraica. Si ritirò in una vita solitaria, guadagnandosi da vivere come tornitore di lenti, rifiutando offerte di cattedre universitarie che temeva limitassero la sua libertà di pensiero. Nonostante ciò, alla giovane età di 29 anni, pubblicò il suo primo libro, “Principi della filosofia di Cartesio“, che lo rese famoso fin da subito. Dopo la sua morte, i suoi sostenitori assemblarono il testo “Opera Posthuma“.

Einstein e Dio:

Durante un’intervista, Einstein fu chiesto se credeva in Dio, e rispose di credere nel Dio di Spinoza. Questo Dio, secondo lui, avrebbe detto di smetterla di pregare e lamentarsi, e invece di amare, divertirsi, cantare e godere delle bellezze del mondo. La sua casa non era nei templi, ma nella natura: montagne, foreste, fiumi, laghi e spiagge. Einstein enfatizzò l’importanza di vivere ogni giorno appieno, affrontando ogni momento come se fosse l’ultima opportunità per amare e gioire. Egli non voleva che gli altri credessero in Dio solo per pressione sociale, ma che lo sentissero dentro e intorno a loro.

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Non farti ingannare dai testi scritti che parlano di me: se vuoi avvicinarti a me guarda un bel paesaggio, senti il vento e il calore del sole sulla tua pelle, io non ho il potere di cambiare la tua vita, tu sì. Non avere paura, non giudico, né punisco. Non credere a chi mi semplifica in delle semplici regole da rispettare quelle servono solo a farti sentire inadeguato ed in colpa per quello che fai, o chi sei, servono a mantenerti sotto controllo. Smettila di pensare sempre al mondo dopo la morte e non credere che è lì che conoscerai la vera bellezza, questo mondo ha da offrirti tanta di quella bellezza, e spetta solo a te scoprirla. Sei solo tu il padrone della vita, e decidi tu cosa farcene.
– Einstein. –

L’articolo in breve


L’articolo esplora il confronto tra due figure storiche, Spinoza ed Einstein, sul concetto di spiritualità e Dio. Spinoza, filosofo del 1600, nato da una famiglia ebrea portoghese, affrontò conflitti spirituali e fu scomunicato dalla chiesa per la sua visione di Dio come natura. Einstein, citando Spinoza, parlò di un Dio nella natura durante un’intervista. Il testo offre un insight sulla vita e le idee di Spinoza, dalla sua nascita ad Amsterdam fino alla sua scomunica e alla sua vita eremitica. Si sottolinea anche il rapporto di Einstein con la spiritualità, basato sulla visione naturalistica di Dio.

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